Dienstag, 13. Juni 2017

Terza Tappa: Naryn - Kashgar

Alle 6 di mattina ci svegliamo con una giornata tersa e ventosa, prendiamo un te nel nostro appartamento russo e ci mettiamo in macchina. La strada e ottima, passiamo un primo range di montagne innevate, con prati verdi, cavalli, mucche, yak e pecore. In lontananza uomini a cavallo, nessuno in giro. al primo check point ci raggiungono tre camion, e passiamo insieme il secondo passo. Tra le montagne si apre un lago azzurro, dove si specchiano le montagne. Siamo a circa 3200 metri. Lungo la strada si incolonnano  per due -   tre km TIR cinesi e kirghisi, noi li superiamo e arriviamo in dogana. Ora stanno controllando i nostri documenti ed ovviamente si sono accorti della data dell'anno scorso. Siamo in macchina e aspettiamo di vedere cosa ci chiedono.
Dopo circa una mezzoretta, compare Domenico con il via libera e libero di 150 dollari: friends solve the problem.

La strada si inerpica ancora arriviamo al passo e dall'altra parte del cancello si trova mikali, con un cartello giardini.... lo seguiamo e la strada si getta a picco nella valle un gran canyon colorato ma largo. Non ci azzardiamo a fare foto, stanno finendo di montare filo spinato sul confine e sulla strada....dopo circa 20 km un controllo vero e proprio dei bagagli, relativamente rapido e indolore, mentre la fila dei TIR si allunga. Davanti a noi un pulmino di turisti, che piu o meno hanno la stessa prassi. Rimessi in macchina si continua la discesa, la strada e relativamente buona, molti nuovi insediamenti. Arrivati alla fine della valle, di nuovo camion in fila per la disinfestazione. Ora è molto caldo, polveroso, i camionisti cercano ombra che non c'è, mi salva un sudoku. Dopo circa una ventina di minuti, arrivano due tizi che aprono una specie di idrante che colpisce me a piedi e non la macchina e si passa alla tappa successiva, in una specie di dogana semivuota, dove si riscaricano i bagagli e si rifa il controllo passaporti. Siamo soli, sono gentili, sequestrano due coltelli cinesi comprati in Kirgistan per tagliare la frutta e i fiammiferi. Spostiamo sul van i bagagli e domenico porta la macchina in un enorme garage pieno di TIR dove risulta fare i raggi x alla macchina. Da li ad un altro garage, dove lasciamo la macchina per un giorno. Si sono fatte le 19 ora di Kashgar, le 21 ora di Pechino... qui continuano ad usare entrambe e c' e luce fino alle 22.30 (di pechino). La guida felice ci annuncia che dormiamo al radisson blu, il migliore e unico albergo che vedremo nel viaggio e prova a farci mangiare qui, ma noi più resistenti lo convinciamo a portarci e lasciarci nel ristorante uiguro più famoso della città. Sembra di entrare in un ristorante arabo mussulmano, pieno di legno e specchi e a parte un menu elettronico in inglese, nessuno parla una parola. Ordiniamo molto e non tutto arriva, ma siamo richiesti per le foto. Si mangia con le bacchette o gli spiedi con le mani, ci passano davanti pianti immensi di ossa, frutta, zuppe, fredde e calde. Il tutto con the di diversi tipi, quello locald da noi scelto conspezie e zafferano e servito con miele. Alla fine stremati anche noi, mangiamo due spiedini di montone che si erano dimenticati  e chiudiamo con la serata.Internet funziona ma non i blog....

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