Mittwoch, 21. Juni 2017

9 Tappa - Saga -Base Camp Everest

9 Tappa - Saga -Base Camp Everest
La giornata inizia con un tratto di strada non asfaltato, ma ottimo, che attraversa il Bramaputra e si arrampica sulle montagne colorate, tra greggi di pecore, yak e asini selvatici. Nei tratti piu verdi, paludosi qualche uccellino e le anatre. Sulle pareti rocciose, cespuglietti di fiori rosa. La strada dopo un passo a soli 4900 metri, dove a stento facciamo una sosta e dopo molti tornanti arriva su un altopiano. A sud si apre la catena dell'Himalaya, con il primo ottomila interamente in Tibet(Shisha Pangma 8013) e un lago di un blu cristallino. Qui si incontrano i primi turisti, principalmente cinesi, ma anche qualche gruppo europeo. Fermarsi a fare le foto è molto divertente, finiamo in mille foto.
Il vento è molto forte e le nuvole corrono velocemente e si passa dalla pioggia alla neve ad un sole caldo. La strada non asfaltata finisce sulla friendship highway, costruita in Tibet, e collega il Nepal con la Cina. La strada e ottima un po piu trafficata. Ora non è possibile per i turisti usare questo confine, principalmente per i danni del terremoto. 
La valle e piena di fortezze usate nel periodo di dominanza nepalese e ora in distruzione. Ci fermiamo a fare delle foto in un villaggino piccolissimo vecchio stile, con donne vestite ancora in modo tradizionale. 
Sulla valle si vede la massiccia fase di costruzione in corso. Il governo sta costruendo villaggi e città lungo la strada principalmente per ospitare i nomadi tibetani, ma in realtà la quantità di case è superiore a quella dei nomadi.
Le case sono a due piani, come le vecchie case, costruite per avere gli animali al piano terreno, le stanze sopra e sul tetto pietre e cacca di yak per isolare dalla neve. Ora invece sono di mattoni e devono avere la bandiera cinese. Ci fermiamo in una cittadina in pieno sviluppo, mangiamo i primi momo e ripartiamo per la meta finale odierna: base camp dell'Everest. La strada è stata costruita due anni fa, non era ancora descritta sulla guida ed e incredibile, piena di tornanti in salita, con un passo a piu di 5000, questo con fotografia (5198) e in discesa. Si riscende verso 4000, ormai non ci facciamo caso. Tra le nuvole escono le montagne e le cime, compriamo il biglietto costoso, ma che vale la pena. Abbiamo scelto di dormire in una guesthouse spartana, con vista sull'everest, stasera niente doccia e forse niente pipi...
L'Everest si intravede, per cui decidiamo di salire un po. L'organizzazione e incredibile, dopo 3 km in macchina si arriva al base camp dei turisti: 50 tende che aspettano i turisti, da li partono pulmini che per 4 km portano al belvedere. Noi come i pochi europei non passiamo permetterci questa cinesata, saliamo a piedi prima sulla strada polverosa per via dei pulmini ad alta velocità, poi su un sentierino. C'è un sole caldo, ma un vento fortissimo, siamo ben coperti, ma a più di 5000 metri e ogni passo e chiacchiera costa fatica. Io mi chiedo il perché, Domenico non discute proprio. 
Quando arriviamo la  collinetta e piena di turisti, vestiti in tutti i modi. Dell'Everest si vede solo la cima, aspettiamo un po,ma io convinco Domenico a malincuore a prendere il pulmino. Tornati nel nostro alberghino prendiamo una tazza di te con vista sull'Everest, che si apre, diventa rosa e poi si illumina con le ultime luci.

Manteniamo la nostra posizione per la cena, chiacchierando con gli altri turisti. 

Keine Kommentare:

Kommentar veröffentlichen