Sonntag, 18. Juni 2017

6 Tappa Rutok Zarda



La notte con extra coperte è andata bene, la mattina alle 7.30 ancora buio siamo partiti con un hotel chiuso. Qui usano l'orario di Pechino solo sulla carta, comincia tutto verso le 10 e finisce alle 22 con la notte. Il tempo e perturbato, qualche scroscio di neve, ma la strada corre su questo altipiano (4000-5000 metri) molto liscia, senza tornanti pazzeschi. Risaliamo uno degli affluenti dell' Indo, ai lati della valle le montagne dell'himalaya. Qualche gregge di pecore e capre cashmere, yak, e asini selvatici. Nessun traffico a parte due tre gipponi di turisti cinesi. I permessi vanno fatti a Ali, una cittadina moderna dove l'ufficio di polizia viene aperto per noi, visto che e sabato ed e appena stato costruito. Visita al mercato locale, ricco di verdura, carne e pesce. Ci prendiamo un the ( per noi non salato) e una tazza di noodle nel brodo di yak e poi ci rimettiamo in marcia. La lonely planet del 2014 dice che arrivare alla nostra meta e dura, ma che ne vale la pena, la nostra guida che non e esperta sull'uso del navigatore cinese, ci dice che va tutto bene. E cosi e, una strada favolosa, che dopo essere risalita fino a 5000 metri, piano piano scende e ci porta in una valle stratificata, tipo gran canyon, veramente affascinante. Da visitare c'è la fortezza e il monastero, noi visto il sole e l'aria tersa decidiamo per il primo che si trova ancora a 20 km di distanza. La fortezza si rivela una citta su uno sperone di roccia di un re tibetano di circa 1000 anni fa, conquistata dal re del ladak. Per arrivare al palazzo reale in cima, si fa un po fatica, i passi pesano. Alla base dopo la caduta del re sono rimasti dei monasteri, in particolare ne abbiamo visitato due, che conservano nonostante la distruzione di budda da parte dei cinesi nella rivoluzione culturale degli affreschi della vita di Budda, a colori molti vivaci e indianeggianti. Solo chi e stato come noi in Ladak riconosce lo stesso stile. 
L'albergo non ancora finito ma gia vecchio, e pieno di turisti cinesi, vestiti in modo improbabile, con grandi macchine fotografiche e rumorosi. Il nostro uomo ci porta invece a mangiare in uno dei ristorantini locali, ordina per noi in cibo, abbondante e variato. Oggi prima birra Lhasa che non vale..

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