Samstag, 24. Juni 2017

Lhasa

Fuori pioviccica e approfittiamo del tempo per preparare i vestiti e i bagagli per i prossimi giorni, nonché pianificare le tappe successive. La nostra guida è molto preparata per il Tibet, meno per lo Yunnan. Visto il numero di turisti cinesi , che scelgono lo Yunnan come il Tibet per viaggiare, dovremo fissare qualche alloggio.
Finita la pianificazione, incombenze necessarie come far benzina ( a Lhasa serve passaporto e patente per comprare il carburante, visto che negli ultimi anni più di 180 persone si sono date fuoco per protesta), lavare la macchina, portare i vestiti in lavanderia e poi al monastero Drepung. Visto che con la macchina si sale più in su dell'ingresso, diamo un passaggio a due pellegrine ( nomadi dice la guida, dalla puzza) di cui una di 87 anni. L'usanza vuole che dopo i 79 anni si indossi una specie di camicia/ gilet bianca con 3 simboli sulla schiena.
Siamo gli unici turisti, oggi e sabato e ci sono più pellegrini del solito. La storia del palazzo/ monastero e incrociata con la storia politica del Tibet, molto interessante, ma vi rinvio ai commenti di Domenico o ai libri di storia. 
Nella sala principale ci sono molti monaci che pregano e si può assistere, i pellegrini passano lungo le file dei monaci seduti, nella pausa merenda, e ad ognuno danno un banconota di pochissimo valore e alla fine del giro ricevono una sciarpa bianca. Molto suggestivo. Ci fermiamo di fronte a statue di tutti i tipi, ormai con le facce dei lama siamo ferratissimi. La foto dell'attuale Dalai Lama non si può mostrare e il suo altare viene lasciato vuoto.
Con una leggera pioggerella facciamo una sosta culinaria: spaghettini in brodo di yak e dumpling di yak. Ahimè non  c'è la toilette e l'esperienza dei bagni pubblici (presenti spessissimo) è pesante.
Il pomeriggio passiamo con la macchina attraversando la città moderna ad un altro monastero di Sera, famoso per stampare le scritture, ma soprattutto per la debatte tra i monaci. Sono tanti quasi 80 e divisi a coppie: uno seduto, che dovrebbe dare le risposte e uno in piedi che fa le domande, battendo le mani una volta per ottenere la risposta o  tre volte se non si considera 
soddisfatto. I saggi girano e controllano. Molto interessante. Nel monastero i bambini ricevono una specie di benedizione, con una macchietta nera sul naso. Sono tutti vestiti bene e fanno una lung fila per ricevere questo segno.
Riattraversiamo la città, sempre con traffico e guida pericolosa, lasciamo la macchina e la guida e andiamo nella città vecchia, pullulante di attività e di persone, con un dedalo di stradine. Si gira un angolo e si trova il quartiere mussulmano, tutti gli uomini con un cappellino bianco, le donne con un velo solo in testa, se ne gira un altro è si viene immersi nella folla che fa il giro del monastero, a piedi o a carponi. Ci sono molti controlli all'entrata della città vecchia e si vede polizia ovunque, ma la calca e veramente impressionante. Piccoli acquisti e poi una cena tibetana con vista.

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