Finita la breve e intensa visita del Potala, non del tutto soddisfacente, chiedo di fare una pausa pranzo leggera. Qui non abbiamo visto dolci o dessert, ma la guida capisce il mio desiderio e ci fa entrare in un negozio microscopico di sciarpe e vestiti per monaci, nel cui retrobottega mangiano pellegrini e monaci. Ordiniamo un sweet tee (te con latte), yogurt di yak, tsanga( palline di burro di yak e farina di orzo, per noi anche con zucchero) e pane locale. Mangiamo temendo il peggio, ma rimaniamo sanissimi.
Dopo pranzo torniamo nella piazza principale difronte al tempio, c'è meno polizia di ieri sera, ma la guida mi indica i cecchini sui tetti pronti ad intervenire. In realtà, mentre i pellegrini fanno i giri, dentro al tempio ci sono prevalentemente turisti cinesi e qualche volta gruppo europeo. La storia del tempio è molto complicata, ma di origine nepalese (legno di sandalo e decorazione lignee delle porte, stile Katmandu) e insieme cinese ( tetti d'oro) con all'interno una delle due statue che rappresentano Budda giovane.
Domenico prova a questionare sulle singole interpretazioni, ma si sta facendo una cultura e riconosce le foto dei diversi lama e forme di Budda. Io sono e resto molto più ignorante. Liberiamo la guida e ci scateniamo per lo shopping, che ci dà grandi soddisfazioni. Figli attenti che arriva qualcosa di inaspettato! I prezzi sono elevati, i venditori di antichità non mostrano il minimo interesse a noi europei, e continuano a mangiare e vedere filmine sul telefonino invece di provare a vendere.
Oggi e la fine del ramadan e il quartiere mussulmano pullula di attività e preparativi per la cena. Noi invece andiamo sotto indicazione della guida in una scaletta losca dove invece troviamo un locale molto fancy tibetan fusion, con musica locale e hot pot tibetana.
Da domani ricomincia il viaggio e abbandoniamo il lusso.
Keine Kommentare:
Kommentar veröffentlichen