Freitag, 29. Juli 2016

Sedicesima tappa - Tehran, Siri


La mattina ci muoviamo presto da Qazvin per arrivare alle 10 a Tehran, dove Domenico aveva un appuntamento di lavoro. I chilometri non sono tanti, ma il traffico in entrata e bestiale, 30 km prima della città si sta gia in colonna, dove per 3 corsie ci sono 6 colonne e tutti si muovono costantemente da una parte all'altra. Lo stile di guida è particolare, nessuno si ferma e tutti attraversano e si spostano di corsia con la legge del più forte, piú veloce e senza tener conto di  prEcedenze o pedoni. Praticamente le strade non hanno incroci e qui di si usano conversioni di marcia, più o meno organizzate. Io preferisco guidare che indicare la strada, il telefono diventa bollente, ma arriviamo in tempo. Mi sistemano in una stanza con internet, faccio un po di email,scarico anche io l'applicazione magica, che ci porta quasi sempre al posto giusto, mangiamo uno spiedino offerto dall'amico di domenico e alle 14.15 puntuali siamo in marcia. Ci hanno consigliato di fermarci prima del potenziale punto previsto, per via del traffico. Ci avviamo sotto un notevole caldo, ma decidiamo di fare una strada più lunga, che attraversa la montagna. All'inizio ci sono tutti punti di ristoro e camioncini che vendono frutta, che cambia a seconda della regione ma che è spettacolare. Poi lasciamo la strada maestra e saliamo verso il vulcano innevato Damavand, la montagna più alta del medioriente. La strada e chiusa, un militare giovane non ci vuol far passare, domenico insiste, arriva un ragazzo che parla un ottimo inglese e riusciamo a passare, per avere una migliore vista anche su un lago artificiale. Lungo le pendici ci sono molte arnie e nelle tende ci sono gli apicoltori, qui il miele e molto usato e si trova nei negozi, anche con i pezzi di alveare. Ottima temperatura e aria, bellissimo. Passiamo il campo base degli scalatori e poi rientriamo nella strada principale,trafficatissima che scende lungo una valle a tratti quasi un canyon,  molto lungo e stretto con bellissime rocce colorate, che però sembrano molto poco stabili. Ci sono camion e quando arriviamo in prossimità del Mar Caspio arriva prima la nuvola e poi la pioggia!!! Aumenta il pericolo stradale, anche perché sono tutti in vacanza e fa impressione vedere in vendita salvagenti... Qui in realta vendono di tutto ma a tratti, in un punto pentole, poi tende da campeggio, poi frutta. Attraversiamo una fila di paesi che verso sera profumano di grill, pieni di gente che attraversa l'autostrada, camioncini di frutta...e con il buio arriviamo in albergo nel mezzo di nulla. Ci mettiamo al tavolo e oltre al buffet c' è una scelta di piatti. Accanto a noi un vasto gruppo familiare, circa una 30 di persone, con gli uomini vecchi e giovani seduti da una parte, le donne con i bambini dall'altra. Le donne sono con vestiti diversi chi in nero,chi piú colorata, i bambini giocano con i telefoni e si riempiono tutti i piatti dal buffet, anche le nonne ma sono silenziosi. Ci guardano e mi avvicino per chiedere se parlano inglese e subito. Molto fieri ci raccontano che sono invitati a cena da una della famiglia che viene da Tehran, che alcuni hanno vissuto in America, che l'anziana ha visitato Roma prima della rivoluzione.

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