Samstag, 16. Juli 2016

Ankara- colpo di stato 2

Decidiamo di non  inseguire un bar con il narghile nel centro vivace dei giovani moderni e ci guardiamo la vista a 180 gradi su questa città sconfinata e con edifici importanti, grattacieli e parchi giochi immensi, tutta illuminata dai riflessi del tramonto.dall'alto non si vedono molte moschee, siamo praticamente soli nella terrazza del ristorante con due musici che accompagnano la cena. Diventato buio, lasciamo Giulia in albergo e facciamo 50 metri in su permla fortezza con una terrazza aperta sulla città a 360 gradi. Sul sentierino noto che si sente il muezzin, anche se poco prima avevamo sentito quello del tramonto. Domenico mi fa notare  che stanno salendo 4 aerei da caccia, con un frastuono incredibile che sorvolano la città in modo circolare e molto bassi. Pensiamo a bombardamenti in Siria o manovre di esercitazione emi vengono i brividi al pensiero che la guerra possa essere cosi vicina e ala sensazione delle persone in Siria che sanno che arriveranno le bombe. Si aggiungono rumori di elicotteri e un'aereo staziona in alto come a dirigere le operazioni. Torniamo in albergo, facciamo un po di email, 2 chiacchiere tra noi e poi io e Giulia saliamo in stanza. Arriva domenico che ha aperto la repubblica e leggiamo cosa sta succedendo. In realta  non e tutto corretto, internet facebook continuano a funzionare e seguiamo con timore tutte le news. La tizia dell'albergo ci dice di stare sicuri, che non corriamo nessun pericolo chiude le porte e ci saluta. Comincia una lunga notte con jet che passano cosi vicini da far tremare i vetri e comunicazioni in turco circa ogni ora. Sentiamo di sicuro una bomba lontana, forse 2, spari. Domenico contatta i suoi amici per chiedere un parere, decidiamo di provare a dormire ( cosa che riesce solo a domenico) e di essere al sicuro o piuttosto di non avere nessuna valida alternativa. Avro fatto 2000 pipi, controllato ogni 10 minuti i telefoni, ascoltato ogni rumore e mi affacciavo alla finestra quasi contemporaneamente ad una signora turca con televisione accesa su una telenovela per il piu piccolo rumore, nelle pause tra il passaggio dei jet e i messaggi vocali. Ho fatto tutte le possibili ipotesi e scenari, lucida ma anche impaurita dalle possibili conseguenze. Unica certezza e che questo genere di eventi non e aspettabile o evitabile ( forse portiamo sfortuna, considerando che siamo stati in Siria 3 mesi prima dell'inizio della guerra). I raid diminuiscono di intensità, aspetto il muezzin cantante dell'alba, alle 5.30 i giornali confermano in modo chiaro che il colpo di stato non e riuscito, restiamo in camera fino alle 7.30, non riesco a dormire, anche se tutto e ormai silenzioso e domenico propone di aspettare prima di muoversi. La signora ci dice no problem, finito.... Il venditore dello shop difronte con poche parole rotte ci rassicura, dice che i turchi sono fatti cosi, gli amici di domenico spiegano che la situazione non e piu critica. Mandiamo messaggi a tutti perche non si preoccupino per noi, visitiamo da soli un museo incredibile, con tutti che si scusano e ci rassicurano. Manteniamo il nostro piano di proseguire verso Konya a 300 km di distanza, e pur evitando il centro, alle prime macchine bloccate e gente con armi faccia mo dietrofront ed usciamo sull'autostrada esterna piu lunga, deserta che ci porta al sud.

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