Freitag, 29. Juli 2016

Diciassettesima tappa - Mashad, Iran

La tappa era una delle più lunghe, come chilometri abbiamo già fatto più della metà dei chilometri previsti. Ci siamo svegliati presto, ma lo stesso la partenza è lenta perche si trattengono i passaporti e non sii può pagare in anticipo. Ci mettiamo in moto ma con noi anche tante macchine di turisti locali, nelle macchine ci sono sempre 5-6 persone anche se la dimensione è quella di una vecchia 1100 (sepa renault). Si fermano sui bordi della strada e fanno grandi picnic su un tappeto. La prima meta turistica e il bazar della cittadina di Gonder, dove parcheggiamo in pieno bazar, vivace di frutta,carne, noccioline, formai, pasticceri. Ci prendiamo anche il tipico gelato di colazione: spaghettini di riso gelati, con gelato allo zafferano e pistacchi e aggiunta di succo di limone. Poi proseguiamo nella deviazione turistica che consiste in una tomba del 1000 d.C. alta 55 metri e che anche i mongoli hanno lasciato in piedi. La zona è abitata da turchmeni, si vestono diverso, con fazzoletti e vestiti colorati. Facciamo due passi, proviamo a comprare i foulard ( sono sintetici e i negozi hanno nomi italiani), ma poi lasciamo perdere.Finora niente acquisti di seta! Attraversiamo il parco naturale del Golestan, con una fitta foresta di alberi tipo querce, non troppo alti, ma folti. Lungo la strada in salita molte macchine e molti picnic. Arriviamo in cima al passo e capiamo perchè era chiamato il "paradiso", davanti a noi si apre una ampissima steppa gialla, con ai lati 2 catene di montagne, colorate anch'esse di giallo. La strada e ad una o due corsie , i chilometri sono tanti e l'arrivo a Mashad, seconda città dell'Iran con5 milioni di abitanti e lento. Il nostro albergo e vicinissimo alla tomba dell'ottavo Imam, l'unico posto sacro dei musulmani in Iran e meta dei pellegrini. Ci dobbiamo far indicare da un taxi l'entrata dentro il bazar e decidiamo di mangiare di nuovo in albergo. Non ci aspettavamo di trovare al nono piano oltre ad una vista meravigliosa sull'area e sulle moschee, anche 2000 pellegrini, lanciati sul buffet. Esperienza interessante. Proviamo ad entrare nel complesso pieno di luci, ma la mia sciarpa non e sufficiente. La mattina, colazione allo stesso modo, a noi ci mettono in tavolini un  po' separati. La guardia all'esterno mi fornisce uno chador bianco colorato, passo il controllo con le donne che mi sistemano sciarpa e chador, ma veniamo fermati perchè i turisti devono essere accompagnati. Arriva un signore che parla italiano e ci guida nei diversi cortili, musei e biblioteca, raccontandoci un po della storia (poco) e fieromdell'Iran. Qui sono tutti contro l'Arabia che supporta i fanatici e dicono che l'islamismo e molto aperto e tollerante ( a parte lo chador, che mi cade da tutte le parti. Vediamo un filmino sul complesso,dietro ad una fila di giovani in nero, che si rilevano italiane che stanno studiando farsi a Venezia e sono qui per 40 giorni. L'uscita dal complesso e proprio davanti al bazar dei tappeti, che però sta chiudendo. Io propongo di cambiare genere e comprare un tappeto nuovo, di seta e con motivi floreali. Ce ne sono di bellissimi, ci concentriamo su uno e Domenico parte la trattativa, ma non cedono di un dollaro. Anche la finta non funziona, ma completiamo l'acquisto. Sciarpe 0, tappeti 3! Nel bazar il tipico frullato di noci,pistacchi, mandorle, gelato e pezzi di banana (sempre frutta no?), bevande con semini e poi un bazar locale con negozi di sciarpe locali, gioielli di argento,zafferano e souvenir per i pellegrini. Acquisto di zafferano in gran quantità e per un notevole prezzo, ma questa e la regione!
Ora proviamo ad entrare da soli nella moschea e domani partenza per il Turkmenistan. Il nostro spotter funziona, vediamo internet.
Salute ottima, stomaco a posto, ottimo umore e ancora voglia di viaggiare.

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