Freitag, 29. Juli 2016

Quindicesima tappa - Valle degli assassini, Iran

Nonostante  una partenza veloce, ci troviamo ad affrontare il problema della benzina. I benzinai hanno solo benzina e non diesel e ci rimandano ad altri benzinai, finche arrivati in autostrada facciamo diesel con i Tir. 10 euro per un pieno e la macchina va...
Saliamo per una strada piccola ma asfaltata e con alcune buche e molte curve e tornanti la prima serie di montagne dell'Alboraz, per poi ridiscendere a picco su una valle laterale verdissima, coltivata a terrazze per il riso. Il contrasto tra le montagne brulle e colorate, i campi gialli e la valle verde e impressionante e affascinante. La valle detta degli assassini era stata abitata dagli ismailiti, qui di non si vedono moschee e i villaggi sono in parte ancora di fango. Si visitano due castelli, raggiungibili con degli scalini appesi, molto rovinate ma suggestivi per la posizione e la vista. In un paese vengono coltivate le ciliegie e acquistiamo per un prezzo europeo 3 franchi un chilo di ciliege enormi e buonissime. E famosa anche l'uva senza semi, piccola e saporitissima. Ci  lasciamo tentare e sostituiamo pranzo e cocacola con alimenti naturali per non incorrere nelle sgridate a distanza di Rosaria. Incontriamo anche i primi turisti, due ragazzi olandesi e una coppia di francesi. Sulle rovine un vecchio iraniano ci racconta della valle 40 anni fa. Attraversiamo in macchina un serie di canyon su strade laterali, tutti colorati e di forma diversa. Molto soddisfatti e con la musica di Battisti e dei Genesis risaliamo la montagna (in lontananza si vedono cime innevate) per ripiombare nella pianura sconfinata di Qazvim. La città non ha piu segreti per noi, ma il traffico e complicato e i taxi si destreggiano per riportarci in centro. Il palazzo none visitabile, ma sulla piazza c' e un gran movimento di gente, e tutti ci guardano e dicono hello. Visto da fuori tutte le donne in nero fanno impressione, ma dopo alcuni momenti ci si abitua e non ci si da caso. Loro invece sono molto curiosi e i bimbi ci indicano alle mamme. Le macchine sono vecchie, ma se ne vedono anche di nuove religiosamente bianche. Ogni macchina è un potenziale taxi, io sono scettica, ma funziona così. Ci fermiamo nella piazza a fare la fila per un succo, il più in voga e un succo con una banana, dattero e noce, gelato di vaniglia e frullato di banana! Sembra appetitosissimo, ma non vogliamo rovinarci la cena nello stesso ristorante; oltre ad un ottimo kebab, ci prendiamo un cosciotto di agnello tenerissimo. Qui non servono coltelli, ci si aspetta che sia tutto tenero o a pezzi e quindi non ce ne è  bisogno.

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